Rit: Era il 31 Maggio del ‘63 (x8)
Mamma, guarda quanto siamo in alto sopra questo palco
La gente sotto che mi guarda mentre sto cantando
Il mondo fuori vuole dirmi qualcos’altro
Come quando compro i fiori al parco, sono in ritardo
Di almeno dieci anni, forse un paio di meno
Il guaio è che ti accorgi tardi che non sei sereno
Infatti adesso quando dormo mi dimeno
I sogni sembrano spari e il mio cervello sembra un pistolero
E forse è vero, si Da quando sono andato via sei la mia nemesi
Rosso Crèmisi Posso esserci, per quanto diversi comunque identici
Siamo ai vertici, le persone sotto sono gli eretici
Continua a crederci, il mondo è malato e noi siamo i medici
Era il 31 Maggio del ’63 (x8)
E se ci fossero dubbi, vuoi controllare?
L’unico terrone, che preferisce la montagna al mare
Ho il cuore grande di mia madre, il sangue di mio padre
Caldo come il pane e se mi tagli ti ci puoi ustionare
Ti ci puoi specchiare, dentro gli occhi della donna che ho scelto di non amare
Ma la vita per fortuna mi ha saputo perdonare
Mi ha dato in dono la Luna e come Sole Lei mi riesce a completare
Come solo lei sa fare Giuro mamma piangerai quando la porterò all’altare
Ma questa volta non sarà per farti male, non sarà per farti male (x2)
Rit: Era il 31 Maggio del ’63 (x8)